di Mario Boffo
Carlo Cipolla (Pavia, 15 agosto 1922 – Pavia, 5 settembre 2000) è stato uno storico e accademico italiano, specializzato in storia economica. Ha insegnato in Italia e negli Stati Uniti, e meriterebbe rinnovata popolarità, ai nostri giorni, anche per essere stato uno dei primi a studiare le epidemie e le loro conseguenze socio-economiche al di là del tema della sanità pubblica (vedasi: I pidocchi e il Granduca, 1979; Contro un nemico invisibile. Epidemie e strutture sanitarie nell’Italia del Rinascimento, 1986; Miasmi e umori, 1989; Il burocrate e il marinaio. La Sanità toscana e le tribolazioni degli Inglesi, nel XVII secolo, 1992; tutti editi in Italia presso Il Mulino). Inoltre ha esteso la storia della medicina alla storia sociale nel suo complesso, cosa che gli ha valso diversi titoli di dottore honoris causa in medicina. Quest’autore, tuttavia, è conosciuto anche per un altro tema che si divertì a elaborare: il tema della stupidità umana, sul quale formulò una vera e propria “Teoria della stupidità”, enunciata nel suo libello intitolato The Basic Laws of Human Stupidity, stampato per la prima volta nel 1976 come regalo di Natale per gli amici e poi pubblicato in italiano nel 1988nel saggio Allegro ma non troppo (Il Mulino, 1988) e tradotto in almeno tredici lingue.
La scherzosa (ma non troppo) teoria di Cipolla sostiene che l’umanità possa essere divisa in quattro categorie: gli intelligenti (coloro che con il proprio operato avvantaggiano se stessi e anche gli altri); i banditi (coloro che avvantaggiano se stessi procurando danni agli altri); gli stupidi (coloro che danneggiano gli altri ma anche se stessi); gli sprovveduti (coloro che avvantaggiano gli altri danneggiando se stessi). La genialità di Cipolla risiede nell’idea di aver rappresentato le quattro categorie del genere umano su un piano cartesiano, sulle cui ascisse (rispettivamente da un lato e dall’altro del punto zero) sono riportati i concetti “vantaggioso per se stesso” e “dannoso per se stesso”, mentre sulle ordinate sono riportati (rispettivamente al di sopra e al di sotto del punto zero) i concetti “vantaggioso per gli altri” e “dannoso per gli altri”. Ne deriva la seguente collocazione nei quadranti cartesiani delle quattro categorie di cui sopra:
Carlo Cipolla si concentrò su un approccio antropologico, non certo geopolitico. Tuttavia, le illuminazioni dei grandi pensatori devono essere continuamente declinate anche su categorie alle quali essi non abbiano pensato. E allora, anche per concludere con un sorriso questo singolare mese di agosto, proviamo anche noi a divertirci (ma anche noi non troppo), e chiediamoci come potremmo collocare sul piano cartesiano, e seguendo la teoria di Cipolla, i vari attori geopolitici attualmente in azione nel Mediterraneo. Procediamo, quindi, tenendo presente che i quadranti si identificano come Primo (in alto a destra), Secondo (in alto a sinistra), Terzo (in basso a sinistra), Quarto (in basso a destra). Ovviamente si tratta di una situazione fotografata al momento attuale e in riferimento solo ai principali attori. Il prossimo futuro decreterà le sentenze definitive e il destino degli alleati minori e delle alleanze maggiori. Perché anche presso coloro che oggi sembrano più prepotenti o più furbi, non è tutto oro quel che riluce… Esploreremo i quadranti all’inverso, dal Quarto al Primo.
Quarto Quadrante. Qui c’è sicuramente la Turchia. Con molta spregiudicatezza, sta perseguendo il proprio vantaggio (insediamento in Libia, occupazione di importanti aree energetiche del Mediterraneo, estensione della propria influenza nel Corno d’Africa…) senza curarsi del danno causato agli altri (Italia, Grecia, Egitto, Europa…).
Terzo Quadrante. Spetta di diritto alla Francia. Ha bombardato la Libia, si è alleata con Haftar, ha affrontato in mare le navi militari turche (danneggiando Libia, Italia, Comunità Internazionale), ma non ha conseguito vantaggi nel Paese nordafricano, si è ritrovata con la fazione libica che sta perdendo e si è fatta “illuminare” dai radar turchi (azione di avvertimento che potrebbe precedere lo sparo se non si batte in ritirata), danneggiando in tal modo anche se stessa e il proprio prestigio.
Secondo Quadrante. In questo quadrante regna sovrana l’Italia. Ha avvantaggiato tutti, partecipando ai bombardamenti sulla Libia voluti dalla Francia, lasciando spazio alla Turchia, mantenendo un ospedale a Misurata senza alcun guadagno, facendosi circondare dappertutto da zone economiche esclusive senza colpo ferire, proponendosi di bonificare i campi minati in Libia senza alcuna contropartita; non ha tratto però da tutto ciò alcun vantaggio, anzi, ne ha tratto un pesante danno alla propria posizione nel Mediterraneo, all’autorevolezza di cui bene o male ha goduto fino a non molto tempo fa presso i popoli nordafricani, e forse ha anche pregiudicato in parte la propria sicurezza energetica.
Primo Quadrante. È quello degli intelligenti, coloro che riescono ad avvantaggiare se stessi e contemporaneamente gli altri. Purtroppo questo quadrante appare tristemente e desolatamente vuoto… E pensare che avrebbe potuto essere occupato dall’Unione Europea, se questa si fosse costituita come era nelle speranze di qualche decennio fa, oppure dall’Alleanza Atlantica, se non si fosse anche lei persa per strada…
Tornando alla teoria di Carlo Cipolla, possiamo forse ritenere che nell’umanità nel suo complesso i quattro quadranti cartesiani si equilibrino, in qualche modo, facendo sì che gli intelligenti (magari pochi) riescano a compensare, almeno in parte, i danni causati da banditi e da stupidi e subiti, talvolta inconsapevolmente, dagli sprovveduti. Ma che succederà nel Mediterraneo se (o fino a quando) il decisivo Primo Quadrante continuerà a rimanere vuoto?
Mario Boffo