Mediterraneo, la Federazione che verrà

di Enrico La Rosa

OMeGA si è posto l’obiettivo semplicissimo di sensibilizzare cerchi concentrici a diametro crescente di interlocutori capaci di capire l’importanza di una Federazione mediterranea coesa per il vantaggio di tutti. Finalizzato alla valorizzazione delle risorse comuni, prevalenti nella regione. Non solo materiali!

Si tratterà solo di diffusione di idee ed obiettivi, di costituzione della comunità della vite, dell’olio, del mirto e degli idrocarburi. Della piccola imprenditoria, del turismo e dell’artigianato. Dello stimolo degli sport marinareschi e della valorizzazione dei molti cammini che da sempre caratterizzano la Regione per gli scopi più disparati: religioso, pastorale, sportivo. E di qualcosa ancora, di cui il bacino è sovrabbondante. D’altronde, la stessa Europa era nata come CECA, Comunità del Carbone e dell’Acciaio? Contingenti. Indispensabili. Noi si punta su scopi forse un po’ più nobili e meritevoli.

Oggi al Mediterraneo è indispensabile serrare le fila e divenire esso stesso un Continente, una Federazione.

L’Associazione sta lavorando da mesi a questo progetto: la sensibilizzazione delle Nazioni sulla necessità di creare i presupposti di una convivenza pacifica all’interno della regione mediterranea.

Siamo ovviamente consci che l’impresa è ardua, nel Mediterraneo come altrove.

Non solo. Sappiamo che quella esposta è un’idea della sfera politica.

E non basta, della sfera costruita dalla governance sovranazionale in senso lato.

L’esperienza ci porta, tuttavia, a diffidare delle capacità della politica di farsi carico e di risolvere questa giusta aspirazione dei popoli. I suoi rappresentanti sono coinvolti nel grande gioco internazionale e sovranazionale; sono pervenuti al potere secondo meccanismi che non sono propensi a cambiare e che possono assicurare il mantenimento dello statu quo.

Con le dovute rare eccezioni!

Crediamo, piuttosto, nella capacità dei popoli, preparati e guidati da settori delle élite intellettuali nazionali, solitamente (oggi) troppo esasperati per non voler cambiare la situazione ad ogni costo.

E, normalmente, la vox populi è molto più equilibrata di quella degli appartenenti alle classi più fortunate.

Intendiamo costituire un movimento non schierato, interno al Mediterraneo, che studi i presupposti per il lancio di uno sforzo federativo.

OMeGA non possiede i mezzi, né l’autorevolezza per esporre nelle sedi opportune questo progetto. Ma ha tanti buoni amici ed estimatori, di considerevole statura intellettuale e culturale, con l’aiuto dei quali la diffusione “mediata” dell’idea e la sua realizzazione nel tempo e per gradi potrebbe essere molto più agevole.

A tal fine, ci piacerebbe organizzare un evento multiplo, dal titolo “Mediterraneo, la Federazione che verrà…”, con lo scopo di verificare insieme a pensatori, studiosi, analisti e pertinenti esperti nazionali e mediterranei se esistano le condizioni per avviare un processo di sensibilizzazione diffusa sulla costituzione di una “Federazione mediterranea” coesa e pacifica.

Il tutto nel corso di un tour di incontri con tappe convenientemente distanziate, selezionando le città dove qualche amico si è già sbilanciato favorevolmente, e nelle quali sono già state individuate strutture che ci potrebbero ospitare, per approfondire preventivamente temi quali quelli più giù elencati ed illustrati sommariamente.

Sedi, temi sono ovviamente puramente indicativi nella quantità e nella scelta.

Il tutto sarà sottoposto alla valutazione degli amici che si dichiareranno disponibili a fornire il necessario sostegno, i rappresentanti dei quali costituiranno un Comitato di studio che perfezionerà quanto verrà approssimativamente esposto di seguito, riunendosi in presenza e da remoto, in modo serrato, sino alla definizione del programma dettagliato.

Quando il programma sarà perfezionato e definitivo, ne verrà eseguita la presentazione a Roma o dintorni, probabilmente in struttura alberghiera sita sui Castelli Romani.

Questa è l’idea-guida per la realizzazione del progetto federativo pensato e realizzato dalla componente di OMeGA costituita ad hoc: sembra un’aspirazione molto pretenziosa, ma si tratta per il momento di fare solo diffusione e supportare con buoni argomenti una possibilità di futuro sviluppo della Regione.

Tutto può, tuttavia, essere ridiscusso e sapientemente modificato/calibrato con quei partner che decidessero di condividere l’impresa, montando a bordo.

Il programma contemplerà l’organizzazione di un tour comprendente cinque/sei incontri di studio in altrettanti siti mediterranei, da realizzare in collaborazione con soggetti già sensibilizzati a quanto sopra, finalizzati a stimolare una visione unitaria del programma e una possibile condivisione di risorse. Gli incontri saranno articolati nelle seguenti sessioni:

 

  1. Data: Da stabilirsi

Tema:       Presentazione ed avvio del progetto;

Sede:        Roma o dintorni;

Delineare la situazione attuale del Mediterraneo, una delle aree più ricche di materie prime, idrocarburi e varietà alimentare idonea all’autosostentamento dei Paesi rivieraschi. così com’era prima dell’avvento del mercato globale, che ha modificato le colture, ha dirottato verso tavole molto pretenziose le risorse alimentari di pregio e le ha sostituite con il cibo omologato e standardizzato distribuito dalla grande distribuzione, contribuendo sensibilmente al profondo rivoluzionamento di regimi nutrizionali millenari.

A seguito dell’avvento del capitalismo e del liberismo imposti dagli accordi di Bretton Woods del 1944 e dall’accordo di Marrakesh del 15 aprile 1994 si sono verificati gravi fenomeni con conseguenze che è ora imperativo eliminare tutti insieme:

  1. acuirsi di crisi politico-economiche di frequenza crescente a causa dello scarso dialogo, a fronte dell’aumento delle ingerenze delle potenze esterne e di manie di grandezza dei leader di taluni Paesi rivieraschi;
  2. obiettivo di migrazioni multidirezionali;
  3. crocevia dei traffici marittimi a servizio della grande distribuzione;
  4. profitto da rendite degli idrocarburi, di cui la regione è ricca;
  5. agricoltura, pastorizia e alimentazione – profonda modificazione dei regimi alimentari; delle colture; dei destinatari di quelle più pregiate, i paesi produttori delle quali si nutrono con la grande distribuzione (coltivazione intensiva ed estensiva);
  6. decrescente partecipazione popolare alla direzione politica nazionale;
  7. casi di neo colonialismo sordo alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti o dell’Assemblea Generale;
  8. casi di colonialismo residuale.

 

  1. Data: Da stabilirsi

Tema:       Esame dei fattori favorevoli al lancio del progetto in esame;

Sede:        Napoli (??)

 

  1. Data: Da stabilirsi

Tema:       Fattori di rischio insiti nell’attuazione del progetto;

Sede:        Milano (??);

 

  1. Data: Da stabilirsi

Tema:       Deterioramento ed impoverimento dell’habitat e delle risorse (idriche, ittiche, etc)

Sede:        Algeri (??);

 

  1. Data: Da stabilirsi

Tema:       Implicazioni economiche;

Sede:        Cagliari (??);

 

  1. Data: Da stabilirsi

Tema:       Bilancio del primo Tour e parametri per la reiterazione dell’esperienza in sedi mediterranee differenti o in parte uguali;

Sede:        Roma o dintorni;

 

Questo articolo conclude la triade di articoli di illustrazione del progetto di ideazione di una “Federazione Mediterranea”

I precedenti due si possono rileggere con i seguenti link:

Enrico La Rosa

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