Dieci domande a OMeGA

Intervista al Direttore di Omeganews Enrico La Rosa

Redazione: Quali sono le linee ispiratrici di OMeGA?
ELR:
OMeGA nasce dalla passione per il Mediterraneo condivisa da un gruppo di amici che, pur avendo alle spalle percorsi formativi ed esperienze lavorative anche molto diversificati e distanti, subiscono il fascino di una comune matrice culturale, quella mediterranea, e pensano di riuscire ad isolare l’essenza di questa identità dalle diverse mutazioni accavallatesi nei secoli.

Redazione: Chi sono i suoi componenti?
ELR:
L’eterogeneità è la caratteristica principale del piccolo gruppo di persone che ha praticamente fondato OMeGA. Nove persone nate in un arco di quasi mezzo secolo. Tra essi, un noto scienziato di caratura internazionale, che, anche se non più giovanissimo, fa progetti per il futuro come un giovane neo laureato ed è pronto a rimettersi in gioco; due maturi ufficiali in congedo che la professione ha messo a contatto con le problematiche internazionali, delle quali sono oggi più che appassionati; un docente universitario, editore e funzionario del ministero dell’Interno; un funzionario della SIAE; ed un agguerrito gruppo di abili e giovani ricercatori che, in una società più equa e sana, occuperebbero sicuramente posti di lavoro di vertice.

Redazione: Quale è, in particolare, l’oggetto di studio e di lavoro di OMeGA?
ELR:
L’idea di “geopolitica”, come la nostra vocazione esige, non può essere disgiunta da quella dello studio dell’“antropologia” e dall’instaurazione di un “dialogo”. OMeGA intende perseguire l’umanizzazione della geopolitica, ossia l’ancoraggio degli eventi alle realtà locali e, quindi, la loro relativizzazione e contestualizzazione. La «contestualizzazione dei fenomeni», secondo noi, è il processo della loro narrazione come ancorati al contesto geografico nel quale si svolgono, convinti che essi dipendono principalmente dall’ambiente fisico nel quale si sono sviluppati e dal contesto umano nel quale si sono svolti; in un ciclo continuo nel quale i contesti che hanno contribuito al loro accadimento ed influito sui modi del loro sviluppo vengono continuamente modificati per effetto delle conseguenze degli eventi medesimi. Ricorrendo alle “discipline” in gioco, OMeGA intende raccontare i fatti inquadrandoli nella realtà nella quale avvengono [geopolitica], in quella da cui provengono [antropologia e storia] ed in quella alla quale tendono [politica dei singoli Paesi]. Esso intende indagare, cercare di capire, aiutare altri a capire. Scrivere, in definitiva. Di politica internazionale e di storia umana. Di Mediterraneo. Dell’Uomo. Desidera raccontare anche le masse oltre che le elite, in una visione antropologica a sostegno di quella geopolitica, senza trascurare gli effetti della psicologia collettiva derivante dalle esperienze cumulate nel tempo nel particolare contesto geografico, e solo in esso, ed impresso nel DNA di ogni singola Nazione.
Quando si è in contatto con discipline come la geopolitica e l’antropologia o – ancora meglio – con la fusione dei loro obiettivi e dei loro effetti, lo si fa in riferimento alla verità, ma la verità non è materia inerte e statica, non è solo un assetto di pensieri, condizioni idee e frutto di ideologia, ma il lavorio necessario per sollecitarli, alimentarli ed esprimerli.

Redazione: Nel nostro paese vi sono realtà sia a base associativa che a base istituzionale regionale, nonché enti di ricerca che, anche spinti dalle recenti indicazioni provenienti dalla UE, pongono attenzione ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Come intende Omega ridurre i rischi di sovrapposizione o di frammentazione delle iniziative che inevitabilmente si creano?
ELR:
L’ispirazione mediterranea è una moda degli ultimi anni, e ad essa sembrerebbe a prima vista rifarsi anche OMeGA. In effetti, nella stragrande maggioranza dei casi, ritengo che sia solo una tendenza di facciata. Solo una <moda>, appunto. Non un reale desiderio associato a programmi di una certa consistenza. Se consideriamo, poi, Centri ed Istituti che masticano di geopolitica, in Italia ne esistono davvero pochi. Bravissimi, ma molto pochi. E ciò è lo specchio di una tendenza nazionale generalizzata. Basti sfogliare i quotidiani: la trattazione della cronaca estera è demoralizzante. Poche notizie, frammentarie, riportate in ritardo, e pochissimi approfondimenti. Senza andare troppo lontano, la trattazione della cronaca estera fatta dai giornali e dalle TV francesi è letteralmente di un altro pianeta! Non c’è, quindi, da preoccuparsi di fenomeni quali la sovrapposizione, lo spazio disponibile è ancora tanto.

Redazione: Sono state individuate aree prioritarie per i vostri interventi?
ELR:
Il nostro riferimento geografico fondamentale è il Mediterraneo. Questo piccolo grande bacino, considerato nella sua interezza o nei Paesi rivieraschi, sarà sempre dall’altra parte del nostro microscopio. Il Mediterraneo e tutto ciò che può avere dirette conseguenze su di esso. Ed allora si capirà facilmente che si sfocia nel Mediterraneo allargato e che il <Grande Medio Oriente> di marca Usa potrebbe non essere molto lontano dai nostri obiettivi.
Per quanto concerne gli argomenti che monitoriamo, ed in questo prevedo che correremo spesso il rischio di debordare dal bacino mediterraneo, sono i grandi temi della sicurezza, della pirateria, della delinquenza organizzata e ramificata in reti internazionali, dell’energia, dell’economia, della condizione umana, delle risorse energetiche, di quelle idriche, dell’alimentazione, della navigazione e della sua sicurezza, delle risorse ittiche; in una parola, tutti i problemi del vivere in comunità sulla faccia della Terra.

Redazione: Sono state individuate aree tematiche prioritarie sulle quali OMeGA inizierà ad indagare?
ELR:
All’interno del bacino mediterraneo, sono prioritarie tutte le aree nelle quali avvengono fatti che possono avere conseguenze sulla stabilità generale, già così precaria…

Redazione: Con quali strumenti metodologici Omega studierà, analizzerà e spiegherà il Mediterraneo?
ELR:
Attraverso i meccanismi della geopolitica e la metodologia sociologica, OMeGA intende riuscire a prevedere lo sbocco futuro delle azioni di oggi. Ma, anche, di individuare il ponte culturale ideale che unisce gli sconvolgimenti del passato agli eventi del presente, onde potere tracciare l’ideale prolungamento nel futuro.

Redazione: E come si è organizzata OMeGA per far fronte a questa mole di attività di cui ci ha parlato?
ELR:
Oltre gli organi di governo interni (Assemblea dei soci e Consiglio Direttivo), l’Associazione ha previsto di dotarsi di due strumenti essenziali: un centro studi ed un giornale telematico. Con il primo si intende monitorare, approfondire, analizzare e valutare tutto ciò che accade all’interno del nostro bacino nel campo della politica, dell’economia, della condizione umana e dei rapporti bi e multi laterali. Con il giornale si intende stabilire un link con le risultanze di questi studi fornendo anticipazioni e conclusioni, ma anche consentire la libera espressione dei soci, ai quali sarà consentito di offrire alla pubblicazione, a titolo personale, propri contributi allo sviluppo dei temi che ho elencato.
Se riusciremo a segnalarci – come sono sicuro – per la qualità del nostro lavoro e per l’originalità delle nostre analisi, spero che riusciremo ad attrarre anche un po’ di pubblicità, con i cui proventi riuscire a pagare articoli di eventuali studiosi esterni ed a dare un po’ di argent de poche a dei giovani universitari che ci aiutino a scandagliare il web e a ricercare le informazioni necessarie al nostro lavoro.
Il giornale, nella sua struttura finale, a regime, si doterà di rubriche intitolate a tutti gli aspetti della vita umana di cui riusciremo a trovare una persona così esperta o entusiasta da potergliene affidare la responsabilità e l’organizzazione: calendario eventi culturali, calendario mostre, calendario concerti, recensioni di libri attinenti alle nostre materie, cucina mediterranea, moda e sfilate, mete turistiche e proposte di viaggi presenti sul web, siti archeologici mediterranei e possibilità di visita. Tutto ciò che attiene alla vita umana.
Abbiamo anche in mente di curare le relazioni con organizzazioni simili e di dotarci di una struttura interna che contribuisca a promuovere la creazione di una rete web che le comprenda tutte.
La divulgazione, infine. Lo scopo finale di lavori come quello ipotizzato e programmato per OMeGA è la divulgazione del suo frutto. E noi intendiamo realizzarla a mezzo della pubblicazione annuale di volumi contenenti una raccolta degli articoli di <Omeganews> più letti dell’anno e dell’organizzazione di eventi pubblici, seminari, convegni, conferenze in collaborazione con organizzazioni aventi simili finalità.

Redazione: A chi si indirizzano queste analisi e chi potrebbe usufruirne?
ELR:
I suoi componenti concretizzano collegialmente, nei modi previsti dallo statuto e dal regolamento interno, la linea editoriale, impartendo direttive periodiche ed indirizzi anche per attività collaterali, quali organizzazioni di eventi, elaborazione ed aggiornamento periodico di “schede paese”, fornitura di consulenze mirate ad imprese richiedenti, principalmente PMI non in possesso di proprie strutture idonee allo scopo, svolgimento di ricerche promosse da Istituti/Enti, collaborazione con altri think tank su temi di pertinenza.

Redazione: Quali concreti benefici possono derivare dall’intervento di OMeGA, ad esempio a livello di sviluppo economico e sociale sul territorio e sulla popolazione locale?
ELR:
OMeGA si è prefissato il compito di:

  • favorire nei propri soci, simpatizzanti e lettori delle proprie opere la conoscenza dei Paesi del bacino mediterraneo, e dintorni (“Mediterraneo allargato”), diffondere informazioni continue ed aggiornate sui fatti della Regione e dei Paesi che la compongono, elaborare documenti periodici sulla situazione politica sociale economica di detti Paesi e sullo stato delle relazioni tra di essi ed il mondo esterno;
  • fornire consulenza sulla situazione in aree o Paesi particolari a Società o Organizzazioni o Imprese o a chiunque ne abbia bisogno e ne faccia richiesta, mediante l’organizzazione di Briefing, Corsi, Seminari o l’elaborazione di documenti monografici;
  • come plusvalore aggiunto:
  • svolgere e promuovere ogni attività che possa favorire l’amicizia fra l’Italia e detti Paesi, collettivamente o singolarmente, e partecipare ad ogni attività pubblica che abbia le stesse finalità; promuovere la formazione di Associazioni di amicizia fra l’Italia e quei Paesi nei quali si troverà un gruppo di intellettuali e di studiosi disposti a fornire collaborazione a questa iniziativa;
  • favorire l’attività turistico-conoscitiva in tali Paesi e – in prospettiva – favorire il lancio di un ufficio turistico che promuova vacanze culturali a basso costo e pianifichi ed organizzi viaggi di studio e ricreativi nei principali siti storico-artistico-culturali ed anche di rilevanza paesaggistica nell’area in esame.

Il nostro sogno, ed è quello a cui non smetteremo mai di tendere, è quello di poter innescare, o almeno contribuire a creare, con le nostre indagini, un meccanismo di sviluppo che permetta, ad esempio, di innalzare il livello di istruzione e di sviluppo economico oppure che consenta di originare le condizioni ottimali per la creazione di posti di lavoro in quantità e qualità adeguate alle risorse umane presenti; qualità dei servizi per la popolazione; qualità urbanistica; insediativa; la legalità; funzionamento dell’aspetto politico istituzionale, produttivo: diffusione imprese; servizi produttivi; esistenza e valorizzazione delle vocazioni locali. Qualcosa che somigli il più possibile al “processo di empowerment”, inteso come «il processo permanente per il quale un individuo, una popolazione, una comunità, un’impresa, una regione o un paese acquisiscono e assimilano la conoscenza, apprendono volontariamente come trasformarla per renderla coerente con le proprie aspirazioni, la propria identità, il proprio patrimonio naturale e culturale, la propria traiettoria storica e il proprio sviluppo, e sanno come trasmetterla liberamente anche a distanza ad individui e popolazioni che hanno in comune simili aspirazioni», (F. di Castri, Empowerment, Fondazione Marenostrum editore, 2005).

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