di Mario Boffo All’avventura… Salpata è l’ancora, il fiocco prende forma, la randa si distende… Vele protese al vento, il pelago solcando, ardite, amore invocano… All’orizzonte…. Nitida linea fra la terra e il cielo, orizzonte, m’appari. Prossimo al desiderio, simile alla lusinga. E come quelli, più ti allontani quanto più ti bramo. Miraggio fatale, che dividi l’azzurro dall’azzurro, che illudi il cuore e l’anima separi dalla speme… A una sirena… Se albero fosse il mar, sarebbe fronda la mobile, mutevole e agile onda. Allo stormir del vento freme quella, infuria, questa, in gelida procella. Qual fronda, freme il cuor nella speranza, ché in procella d’amor invoca istanza. Ma tu, come una brezza impertinente, passi e svanisci, muta e indifferente… A una stella…. Rara stella orientale, silente vai cedendo all’alba. Rompe il sole gagliardo… Io, dalla notte insonne, ancora aspetto. Alla vita… Miglia e miglia ho percorso, invano, romito, vagando… Confuso da inquieti miraggi ho attraversato deserti, e poi, prossimo all’orizzonte, l’oceano sterminato dei tuoi occhi. Adesso, inerme giaccio fra le onde… A una nereide… Mare mediterraneo, cristallino e puro, mare di vita pregno, e di vicende ignote… Mare inclito, increspato, tepido mare, cantato dagli aedi, celebrato
Read more »