L’offensiva di Hamas: cui prodest?

di Fabrizio Maltinti

Tutti i media nazionali ed internazionali sono stracolmi di notizie e speculazioni sull’offensiva che Hamas, con moltissimi razzi – alcuni dei quali hanno raggiunto Gerusalemme e Tel Aviv – ha scatenato il 7 ottobre.

Un’offensiva che non esito a definire tragicamente sbagliata, non solo per le vittime che causerà ma per le tragiche conseguenze per il futuro del popolo e della Nazione palestinese.

Infatti, questo intervento armato che ha causato vittime e distruzione sul suolo israeliano, ha fatto si che sia stata riconsegnata ad Israele, la targa di “vittima” del terrorismo.

Gli Stati occidentali si sono tutti immediatamente schierati con Israele, compresi noi italioti che, al grido “Israele deve difendersi” abbiamo immediatamente illuminato le notti di Roma proiettando sui Palazzi governativi, la bandiera israeliana. Certamente vi ricorderete tutti come furono belle le luminarie romane con la bandiera dell’Afghanistan nel 2001, dell’Iraq nel 2003 3 della Libia nel 2011.

Fino a sabato scorso, però, il Governo Netanyahu, non era poi così ben visto, sostenuto ed ossequiato dall’occidente. Infatti, Netanyahu, imputato di corruzione e di altri gravi capi di accusa come l’abuso di ufficio (dei quali, tuttavia, egli si dichiara “non colpevole”), lo scorso marzo, ha fatto approvare dal Parlamento ebraico, una legge per impedire che un Premier in carica, possa essere dichiarato inadatto alle sue funzioni e, quindi, rimosso attraverso una decisione della Corte Suprema.

 Una legge che, mirando a salvaguardare la posizione del Premier, ha minato l’indipendenza della Magistratura.

Una cosa sgradita ad una consistente parte del Popolo ebraico che ha, per mesi, portato avanti massicce proteste di piazza chiedendo le dimissioni del Governo.

Un governo che, alla luce dei risultati elettorali del 2022, per essere costituito ha obbligato Netanyahu ad accettare l’ingresso di partiti estremisti di destra, quali OTMA YEHUDIT, guidato da Itmar BEN-GVIR, che nonostante il suo passato estremista e di incitamento all’odio razziale, è divenuto Ministro della Sicurezza Nazionale, od anche partiti rappresentanti dell’estremismo religioso di ultra destra, come il Partito Sionista Religioso, o come il Partito SHAS – che rappresenta gli ebrei ultraortodossi – o come il Partito Ebraismo della Torah.

Un Governo che, dal suo insediamento, ha iniziato ad invadere i territori palestinesi, sfrattare ed abbattere le legali abitazioni degli abitanti palestinesi, insediando al loro posto coloni ebrei. Operazioni condotte con l’uso della forza e delle Forze Armate, in spregio dei trattati internazionali pre-esistenti e del Popolo palestinese che vi viveva a pieno diritto.

Cose queste che avevano suscitato la protesta di molti Stati occidentali che non gradivano questi atteggiamenti dittatoriali che scaturivano in prepotenza verso popolazioni innocenti, la cui unica colpa era essere palestinesi.

Pertanto, alla luce di tutto ciò, mi è venuto spontaneo chiedermi: Ma questa operazione di Hamas, cui prodest?, a chi ha giovato?

Non certo ai palestinesi che, nuovamente, i media occidentali etichettano come “terroristi” e che – cosa che, ovviamente, non mi auguro – subiranno una rappresaglia che, nella migliore delle ipotesi, li vedrà scacciati dai loro territori e costretti ad una diaspora verso Paesi amici, se non cadranno, in massa, sotto le bombe, i razzi ed i carri della contro-offensiva di Israele che, come sancito anche dal nostro Ministro Tajani, potrà fare tutto ciò perché “ha il diritto di difendersi”

Chi, invece, avrà sicuramente dei vantaggi sarà proprio Netanyahu ed il suo Governo che, ancora una volta, sventolando la minaccia islamica, magari, otterrà di veder archiviato il processo che lo vede imputato; otterrà che il Popolo israeliano contrario alle sue scelte di governo, cessi di protestare nelle piazze; radendo al suolo Cisgiordania e Gaza realizzerà il sogno della destra estrema israeliana, realizzando la tanto auspicata pulizia etnica e divenendo l’eroe israeliano, colui  che sarà riuscito a dare al “Popolo eletto”, l’agognata “Terra promessa”.

Ovviamente spero di sbagliarmi e che tutto si risolva con un altro Accordo Internazionale tra le parti, ma… a voi pare che questo sia possibile?

Fabrizio Maltinti