Una metafora del Mediterraneo: la cassata siciliana

di Cristina Rovere

1804201801Quello che segue è l’articolo vincitore della sezione “Juniores” del 1° concorso giornalistico di OMeGA.

La vincitrice, che ha concorso con il nickname “elkokal”, è, in effetti, Cristina Rovere, esperta di Medio Oriente, arabista, traduttrice, cofondatrice di Sabir, Centro Studi sulle Lingue e sulle Culture del Mediterraneo,

Di seguito, alcuni giudizi espressi da membri della giuria a riguardo dell’articolo:

  • «A mio avviso, incontrando perfettamente le dimensioni storiche e socio-culturali dell’approccio di OMeGA al Mediterraneo, questo articolo così garbato, piacevole e scorrevole è quello che con maggiore genuinità, originalità, e scioltezza interpreta lo spirito del concorso. Oltre tutto, dietro una ironia sottile e diffusa riesce a celare una sostanziosa (vorrei dire geniale, ma forse è troppo) profondità di pensiero» (Mario Arpino);
  • «Il lavoro si distingue da tutti gli altri per l’approccio innovativo al tema della stratificazione culturale che si è andata accumulando attraverso i secoli fra le due sponde del Mediterraneo. Da questo punto di vista esso è certamente meritevole di una valutazione positiva. Dubbio è però che risponda all’impostazione che i promotori hanno inteso dare al concorso» (Giovanbattista Verderame);
  • «scritto con grande maestria e interessanti riferimenti storici» (Michela Righini, lettori);
  • «in poche parole questo articolo racchiude un viaggio nella storia e in una parte di mondo che ha dato e influito molto in nostro paese arricchendolo» (Susanna Calcina, lettori);
  • «Un articolo lieve nello stile e profondo nei contenuti. In un periodo dove sembra che la polarizzazione delle posizioni impedisca un dialogo serio sui contenuti, trovo che riflessioni di questo tipo aiutino a comprendere meglio chi siamo e da quale crogiolo meticcio proviene la nostra cultura» (Gabriella Arcadu, lettori);
  • «Ho trovato molto interessante l’aver messo in evidenza come ad ogni svolta dei tempi i cambiamenti caschino a domino fin sulle nostre tavole. E’ stata una piacevole lettura che ha saputo impastare vita quotidiana a immagini storiche lampo» (Cecilia Lurani, lettori);
  • «…l’articolo è chiaro e ben scritto, mi ha dato la possibilità di poter approfondire in diverse parti del testo. Saper che movimenti di uomini, idee e merci si sono susseguiti nel corso del tempo in un unico dolce, lo rende particolarmente importante…» (Silvia Sandri, lettori);
  • «Linguaggio scorrevole, la lettura risulta veloce e piacevole. Metafora di un tema attualissimo e controverso, raccontato con intelligente leggerezza e arricchito da spunti storici puntuali, dosati però in modo saggio (senza risultare “saccente”)» (Susanna Stefani, lettori);
  • «Articolo scorrevole che si destreggia abilmente tra gastronomia e storia senza essere mai banale o noioso. La Sicilia e la cassata che percorrono lo stesso tortuoso e avventuroso sentiero della storia, simboli ambedue dell’italianità nel mondo e figlie della Storia e delle migrazioni. Tutti quelli, tantissimi per la verità, che sono venuti da lontano per cercar di impossessarsi di questa terra bellissima hanno fatto a gara per lasciare la loro impronta aggiungendo qualcosa alle tradizioni, alla gastronomia, al carattere, allo spirito sia della Sicilia che della cassata siciliana. Articolo dolcissimo e speziato con note esotiche, tutto da assaporare. Alla fine ci si può anche leccare le dita!» (Claudio Moretti, lettori);
  • «Chiarezza, rigore e vivacità per capire quanto le nostre radici siano gustosamente meticce» (Piera Cavegnaghi, lettori).

Ed ora, di seguito, vi riproponiamo l’articolo vincitore.

La Redazione

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